Array ( [cat] => salute-e-sicurezza-sul-lavoro [name] => segnaletica-di-sicurezza.php ) Sicurezza sul Lavoro Torino | La segnaletica di sicurezza
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La segnaletica di sicurezza negli ambienti di lavoro

Pubblicato il 19/10/2018

Un importante aspetto legato alla sicurezza negli ambienti di lavoro, che trasversalmente si applica anche al di fuori di questo ambito, è la normativa che definisce e standardizza la cartellonistica per la sicurezza, già approcciato dal Testo Unico e ora reso obbligatorio a livello Europeo con la normativa UNI/EN/ISO 7010/2012.

Quanto più si conosce in merito al tema della sicurezza, tanto più realistica sarà la percezione del rischio e dunque la consapevolezza con cui vi si approccia. ASQConsulting, che da oltre 15 anni si occupa di corsi sulla sicurezza sul lavoro, raccoglie oggi in questo articolo dedicato una panoramica su questo argomento tanto noto quanto importante: la segnaletica negli ambienti di lavoro.

A cosa serve la segnaletica di sicurezza sul lavoro?

La risposa a questa domanda può sembrare banale, eppure non è scontato che la reale utilità e il valore di questi strumenti di prevenzione sia compresa a fondo.

Quando si parla di sicurezza sul lavoro bisogna avere in mente due concetti: valutazione del rischio e prevenzione. Della fase di valutazione dei rischi abbiamo parlato più ampiamente nel nostro articolo dedicato alla stesura del DVR, e questo ne è una sorta di naturale conseguenza: una volta determinati quali elementi in un ambiente di lavoro possono costituire un pericolo e in che misura, bisogna agire con gli strumenti di prevenzione più consoni ad arginare il più possibile questo fattore di rischio.

I cartelli e segnali sugli ambienti di lavoro appartengono alle misure di sicurezza preventive: la segnaletica aziendale è pensata per comunicare in modo semplice e diretto tutte le informazioni utili a muoversi sull'ambiente lavorativo nel modo più sicuro possibile.

Il linguaggio della segnaletica di sicurezza

Il D.Lgs 493/96 e il D.Lgs 81/08 definiscono i principi della segnaletica di sicurezza che si distingue in:

  • segnaletica di avvertimento: informano il lavoratore della presenza di un pericolo o di un rischio a cui prestare attenzione;
  • segnaletica di divieto: indicano tutto ciò che è proibito fare a fini di sicurzza;
  • segnaletica di obbligo: informano il lavoratore sul comportamento da tenere o sui DPI che deve utilizzare o indossare;
  • segnali di salvataggio: indicano le vie di fuga e la posizione dei presidi pronto soccorso;
  • segnali antincendio: indicano l’ubicazione dei presidi antincendio, come estintori, lance, scale.

La cartellonistica ha la funzione di fornire tutte le indicazioni necessarie per comportarsi in modo corretto e sicuro – in questo caso in un ambiente lavorativo – e il suo linguaggio deve essere quindi immediato e comprensibile a tutti; osservando un cartello bisogna essere in grado di interpretarne le informazioni in maniera chiara e inequivocabile.

Per convenzione i cartelli vengono distinti dai quattro colori della segnaletica aziendale: rosso, giallo, blu e verde. Il rosso per natura evoca una sensazione di pericolo, allarme e viene usato anche per comunicare un divieto oppure per segnalare dove sono situati i materiali da usare in caso di incendio; il giallo è usato per indicare di prestare attenzione, ad esempio in luoghi prossimi al passaggio di corrente elettrica; il blu indica una prescrizione, un comportamento da tenere oppure l'obbligo di indossare determinate misure preventive prima di entrare nell'ambiente di lavoro; il verde, infine è usato per i segnali di salvataggio o di soccorso.

Cartelli di sicurezza e prevenzione

Il D.Lgs. 81/2008 in materia di sicurezza sul lavoro classifica la segnaletica di sicurezza come "un mezzo di prevenzione e protezione dei lavoratori che deve essere utilizzato in tutte le condizioni in cui siano presenti pericoli non controllabili né con sistemi di tipo tecnologico, né con l'adozione di interventi di tipo organizzativo e procedurale".

In quest'ottica, l'uso della segnaletica sul lavoro diventa "parte integrante delle misure di prevenzione e protezione da attuare per il controllo di uno o più rischi nell’ambiente di lavoro" e quindi frutto di una valutazione che tenga conto dell'ottica globale.